Lo Strillone di LiberoAccesso, il nostro giornale ad alta accessibilità, propone articoli con diversi livelli di difficoltà e permette di accedere ai contenuti attraverso molteplici modalità, affinché il maggior numero di persone possibile possa informarsi.

Oggi approfondiremo i criteri di scelta delle parole negli articoli detti “in nero” scritti in linguaggio facile da leggere .

Gli articoli  in nero sono quelli che appaiono graficamente impostati come un giornale e sono il gradino più alto di difficoltà dello Strillone. Attraverso l’attenzione e lo studio della scelta delle parole e l’utilizzo di alcuni strumenti riusciamo però a rendere gli articoli accessibili anche a ragazzi con fragilità di lettura.

L’intero lavoro si basa sui risultati di studi effettuati da esperti e ricercatori nel campo della linguistica applicata alla leggibilità e alla comprensibilità dei testi.

I principali criteri con cui vengono scelte le parole sono i seguenti:

– parole brevi (per esempio casa al posto di abitazione)

– parole di uso comune ( per esempio faccia al posto di viso/volto)

– parole concrete al posto di parole astratte (per esempio soldi al posto di liquidi)

– parole precise e dirette al posto di perifrasi (per esempio morire al posto di venire a mancare)

– parole italiane anziché parole straniere

evitiamo parole e locuzioni di linguaggi specialistici oppure se le utilizziamo ne diamo una spiegazione usando parole di uso comune

evitiamo metonimie o sineddochi come i trasferimenti semantici (per esempio scegliamo Guardia di Finanza e non Fiamme Gialle)

evitiamo di utilizzare abbreviazioni e sigle senza spiegarle la prima volta che appaiono

evitiamo parole ricche di prefissi e suffissi

evitiamo metafore

evitiamo formule stereotipate in cui un certo aggettivo è sempre associato ad un certo sostantivo (per esempio ingenti danni, stretto riserbo ecc…)

Gli strumenti che stanno alla base del lavoro sono: il Nuovo Vocabolario di Base della lingua italiana di Tullio De Mauro e le liste di frequenza e di uso del lessico di Maria Emanuela Piemontese.

Il Nuovo Vocabolario di Base, nella sua versione aggiornata al 2016, racchiude 7500 vocaboli che derivano da due ricerche effettuate dagli studiosi:

  1. vocaboli di maggior uso nei testi di una lingua in un dato momento storico (indagine statistica dei testi di una lingua)
  2. vocaboli che, anche se poco usati, sono percepiti da chi usa una lingua come aventi una grande disponibilità (indagine sui parlanti).

I termini che non rientrano nel Vocabolario di Base vengono comunque utilizzati esplicitandone il significato e offrendo quindi nella semplicità una possibilità di arricchimento lessicale (ad esempio: circensi cioè persone che lavorano nel circo).

Per un approfondire la storia e il metodo con cui è stato costruito il Nuovo Vocabolario di Base è possibile consultare il seguente articolo pubblicato nel 2016 sulla rivista Internazionale, da cui è possibile anche scaricare il pdf del Nuovo Vocabolario di Base: https://www.internazionale.it/opinione/tullio-de-mauro/2016/12/23/il-nuovo-vocabolario-di-base-della-lingua-italiana

Le liste di frequenza e di uso del lessico invece si trovano in appendice al manuale “Capire farsi capire” della studiosa Piemontese.

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